ORSO DI AOSTA - 2

Orso, l'umile

“Vita Beati Ursi” secondo Bard, lo gnomo

Il complesso di S. Orso, ad Aosta, è un autentico scrigno ed è qui che Jacobi, lo gnomo, passa gran parte del suo tempo preso dalla curiosità di osservare un umilissimo uomo e le sue opere. Attraverso gli occhi limpidi e saggi di uno gnomo di montagna racconterà, tornato tra i monti, ai suoi discendenti le gesta del sant’uomo. Bard, fra tutti, il più appassionato scrisse le sue memorie ed ogni gennaio raccontava, quando scendeva verso Aosta, di quel sant’uomo e di quel suo parente, o meglio, a voler essere precisi, di quel che suo zio aveva sempre narrato di Orso, venuto ad Aosta dopo un lungo viaggio e lì rimasto fino al 1 Febbraio dell’anno 529.

Photo Max Gatti

Le fonti sulla biografia di Orso di Aosta sono scarse e contraddittorie, ma soprattutto ricche di spunti leggendari che derivano dalla tradizione orale. Tra le principali si annovera l’anonima Vita Beati Ursi, pervenuta  in due redazioni, una piú antica e breve (VIII secolo) e la seconda piú ampia ed elaborata.

Qui invece la più leggendaria, seppur a modo suo fedele ai fatti, di tutte.

“Vita Beati Ursi” secondo Bard, lo gnomo. Spesso gli uomini pensano di essere i soli a conoscersi ed ad indagare su loro stessi ma gli uomini saggi sanno che quando si salgono e si attraversano le montagne s’impara ad essere osservati dal resto delle creature. Le creature, dal canto loro, sanno riconoscere istintivamente i saggi e gli animi nobili e ne sono instancabilmente attratte e da essi incuriositi.

Prossimamente il libro in versione cartacea o ebook.

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