Il pranzo di Barenton - Racconto

Il pranzo di Barenton 
Racconto

Sulle Alpi c’era una valle, un braccio di prati in discesa lungo e chiuso tra alte montagne, il cui nome si era dimenticato e modellato nello scorrere del tempo. Ai piedi di quelle montagne il villaggio sembrava un paese in miniatura, composto da casine di legno, verdi, grigie e di tante sfumature silvane.
Un centinaio di anni prima, in una casina verde salvia, vivevano due gnomi. In quel bosco altri gnomi portavano berretti variopinti e anche i due gnomi avrebbero potuto indossarne addirittura di rossi cremisi con notevole disinvoltura tanta era la loro indole vivace e la loro curiosità.
Ma non avevano mai posseduto un berretto decorato secondo le abitudini di molti gnomi silvani e dei prati, e per quasi tutta la loro esistenza si erano vestiti molto sobriamente, dimessamente, ponderando di volta in volta la necessità dei colori più usati o più originali, scegliendo sempre i toni più sommessi.
In quella valle li conoscevano col nome di Rugus e Bocco.
Un loro lontano parente, addietro nei decenni, era stato uno gnomo noto e riverito in tutta la montagna, si diceva che dopo di lui, in famiglia, gli gnomi avessero adottato l’abitudine di rinunciare al buon cibo perché il bosco e tutto quanto esso offriva era per loro soltanto una specie d'illusione, ed essi aspiravano ad una vera realtà fatta di tutt’altro da quello che le abitudini potevano offrire loro. 
Non che facessero a riguardo particolari giuramenti o che considerassero in errore tutte le altre creature ma si limitavano a comunicare tra loro con poche idee ben precise. 
Lo gnomo si era poi allontanato dal bosco in tarda età, passati i 481 anni, dicono alcuni, e gli gnomi che ne avevano condiviso le teorie e le ipotesi sul divenire del mondo ogni anno divenivano meno numerosi, vuoi per dimenticanza, vuoi per mutamento di spirito o per il peso che la saggezza degli anni porta ed i rimanenti spesso divenivano propensi al litigio e all’attaccar briga per futilità o per una parola di troppo messa di traverso in un discorso. Così alcuni avevano lamentosamente e dolorosamente lasciato la valle. Ma gli altri si radunavano ancora per discutere ed interpretare le idee sul da farsi per star dietro al divenire del mondo. Tutti conoscevano Rugus e Bocco fin da giovani, ai loro occhi erano ancora grandi poco più di una noce e tanto rispettati in ricordo del loro illustre parente.
Nella loro casa, in quella casa verde salvia, quando passavano a trovarli si trovavano in pace e a loro agio.
I due gnomi ospitavano, da un tempo ormai adatto ad avere dato forma all’abitudine,  come aiuto, uno gnomo silvano, Barenton. (continua)

A breve disponibile in versione cartacea o ebook.
Per preordinare le vostre copie
genepio.mountaingnomes@gmail.com

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