Neve

Quel pungente profumo di freddo nell’aria.

La neve continuava a cadere, una fredda mattina, il cielo pareva essere un sacco di piume che si era rovesciato e si stava svuotando sulla terra gelata. La prima vera neve dell’inverno. Il generale inverno aveva dato l’ordine, avanzava ormai con le truppe a pieno ritmo, prima le avanguardie fatte di venti freddi che venivano e tornavano a riferire che si poteva dar battaglia, poi qualche brinata ed ora ecco arrivare il corpo dell’armata, il gelo al comando. A breve il bosco sarebbe stato popolato di alberi bianchi, i rami da spensierati si sarebbero fatti forti per reggere la neve, il sole cedeva il campo, senza battaglia, pallido dentro un letto di nuvole.
“Lo senti quel pungente profumo di freddo nell’aria? Ha quasi un sapore… (...)


La forma dei cristalli, l’architettura dei fiocchi di neve, il bruciare del gelo, l’anima del cielo carico di nuvole, la frizzante aria invernale era fatta anche di queste cose. Dicevano, gli gnomi, che in un paese lontano il freddo fosse così intenso che le parole si congelavano non appena uscivano dalle bocche, così che nessuno le poteva sentire subito, ma solo dopo, quando se le erano portate a casa. Lì si sgelavano e diventavano udibili. La magia infinita delle parole pronunciate d’inverno … (...)

Le pietre dormivano sotto la neve con loro sogni grigi e verdi nell’animo, quieto il loro spirito, coperte dall’inverno che si era accampato sopra di loro.
L’inverno, quel periodo dell’anno che favoriva l’immaginazione e l’attesa ben si addiceva alle pietre che riflettevano sul loro infinito passato, fatto di forme, venti e piogge.
La neve era finalmente pace. (...)

La neve, lo sapevano, sapeva essere strana, alle volte cadeva puntuale al suo arrivo, come la fanteria di un esercito ordinato, altre volte si faceva aspettare per giorni e giorni come una carovana di girovaghi.” (...)

La neve lassù era sempre restia ad abbandonare boschi e pendii, arrivava presto e se ne andava tardi, i ruscelli erano così velati da candidi merletti ed i pascoli coperti da una soffice coltre quasi dappertutto inviolata. Solo le orme sparse di qualche animale ed alcune impronte di gnomo facevano presagire aneliti di vita nascosta. (...)


Brani tratti da

"Canto d'Inverno"


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